Massimiliano Musto
Primo incarico Four Seasons
- Dal 1998, Restaurant Manager, The Regent Bangkok (ex Four Seasons Hotel)
Carriera
- Four Seasons Resort Chiang Mai e Four Seasons Tented Camp Golden Triangle, Thailandia; Four Seasons Hotel Moscow; Four Seasons Hotel Alexandria a San Stefano, Egitto; Four Seasons Resort Mauritius ad Anahita; Four Seasons Resort Aviara; Four Seasons Hotel Tokyo a Marunouchi; Beverly Wilshire, A Four Seasons Hotel; Four Seasons Hotel Singapore; The Regent Bangkok (ex Four Seasons Hotel); Mandarin Oriental Hyde Park Hotel, Londra; Hospitality International Ltd, Colombo, Sri Lanka; The Langham Hotel, Londra; The Amatola Hotel, Aberdeen; The Caledonian Hotel, Edimburgo; The Dean Park Hotel, Glasgow
Luogo di nascita
- Napoli, Italia
Educazione
- Certificato HCIMA, Thames Valley University, Londra
Lingue
- Inglese, italiano, thailandese (base)
Commentando il suo arrivo come direttore a Four Seasons Firenze, Massimiliano (Max) Musto, racconta di aver notato, da parte dello staff, un grande impegno per far sentire gli ospiti a casa, e soprattutto di un "fortissimo senso di appartenenza, che mi piace molto”. "Il modo in cui il team tratta il cliente e viceversa è cristallino", continua. "Gli ospiti continuano a tornare, anno dopo anno, e questo dimostra il loro sentirsi a loro agio presso di noi".
La maggior parte delle persone visita Firenze per l'arte e la cultura, ma c'è molto di più da scoprire in tutta la città. Firenze è rinomata per i suoi bellissimi giardini paesaggistici e per l'incredibile varietà gastronomica locale. Four Seasons celebra entrambi, continua Musto. L’hotel propone infatti il meglio della cucina fiorentina e non solo allo stellato Palagio, all’Atrium Lounge Bar, al nuovo Asian Gastro-Bar, Magnolia, alla Trattoria stagionale Al Fresco e al Pool Tree Bar, perfetto per rilassarsi a bordo piscina. Aggiungete il più grande e lussureggiante giardino privato della città con statue, fontane e alberi secolari, e l'Hotel diventa una destinazione a sé stante.
Poi ci sono le esperienze uniche dell'Hotel come "Florence Rhapsody" - dal tour dell'Arno a bordo di una barca dei Renaioli antica 150 anni, al giro in mongolfiera verso le bellezze della Toscana – resi ancora più unici con i suggerimenti del personale dell’hotel. Tutto questo e altro ancora rendono la proprietà "molto più attraente", dice Musto. "La gente viene qui sapendo che mostreremo loro la città in modi che solo noi possiamo".
Nel frattempo, Musto porta con sé una ricca esperienza internazionale acquisita in più di due decenni di attività con Four Seasons, qualcosa che ritiene importante condividere con il team e gli ospiti. Dopo tutto, dice: "Lavoriamo in un hotel molto internazionale. Il mio bagaglio professionale e culturale può elevare l'Hotel, proprio come ha elevato me".
Nato e cresciuto a Napoli, Musto si è avvicinato ad ogni tappa della sua carriera spinto dalla passione personale per l'eccellenza, che ha imparato dal padre, venuto meno quando Musto aveva 10 anni. "Mi ha insegnato l'importanza di dare il mio massimo in tutto. Diceva: Non importa se finisci per raccogliere i pacchetti di sigarette di scarto dalla strada - sii il migliore".
Musto ha iniziato nell’industria alberghiera attratto da programmi televisivi di viaggio. "Sono sempre stato affascinato dalle trasmissioni di viaggio, e sapevo che un giorno sarei andato all'estero", racconta, ricordando che lasciò l'Italia per andare alla scuola alberghiera di Londra e ricevette il suo primo incarico a Glasgow senza parlare una parola d'inglese. "Ho detto a mia madre - in italiano, ovviamente - che sarei tornato nel giro di un anno".
Firenze è il 13esimo incarico di Musto con Four Seasons. Lungo il suo percorso ha vissuto in 10 paesi e ha gestito hotel in città, resort sulla spiaggia e persino un resort con tende in Thailandia. Qualunque fosse l'ambiente, è sempre cresciuto: "Ogni volta che sperimenti una nuova cultura, la tua vita si arricchisce".
Musto era in vacanza a Langkawi, in Malesia, con la famiglia e la madre è arrivata la chiamata da Four Seasons, offrendogli l'opportunità di essere a capo della proprietà di Firenze. Ha impiegato un po' di tempo per pensarci, ma ha capito subito che non poteva dire di no. "Come potevo? Sono stato nella compagnia per 21 anni e lontano dall'Italia ancora di più".
Sente un forte debito di gratitudine nei confronti di Patrizio Cipollini, storico General Manager dell' Hotel, la cui prematura scomparsa nell’aprile del 2019 ha aperto le porte al ritorno di Musto. "Patrizio ha fatto un incredibile lavoro nei confronti del team e della clientela qui a Firenze. Non verrà mai dimenticato".